25 apr 2009

riflessioni sull 'Abruzzo

Qualche anno fa avrei pensato a Cenerentola che deve tornare a casa a mezzanotte o alla canzone di Celentano..al massimo ad un giorno che finisce e ad uno che inizia.
Oggi mi trovo a pensare che rischio di odiare il mio paese e molta gente che ci vive.
Mi dispiace perchè l'Italia è un bel posto,dico davvero. Ma non sopporto più di dover scegliere il male minore, non sopporto di essere governata da mafiosi, non sopporto l'ignoranza collettiva, la speculazione disgustosa su qualsiasi cosa, la tragedia fatta scoop, la sofferenza messa in piazza, il dolore trasformato in fonte di profitto.
Stasera avevo deciso di guardarmi csi in tv...poi..ho girato su Santoro.
Quando ho sentito che avrebbero dovuto mandare in onda una sorta di puntata di scuse e pentimento, la prima immagine che mi è venuta in mente è stata quella di una città medievale con una grande piazza adibita per l'occasione all'umiliazione pubblica..del tipo gogna,sputi e pomodori marci tirati in faccia.
Dopo questo breve salto nel passato mi sono ricordata di vivere nel 2009 e, a dir la verità, ciò mi ha sconfortata maggiormente.
Fortunatamente non è andata come me l'aspettavo con Santoro che modera, zittisce e fa il colpetto di tosse ad ogni frase fuori dalle righe. Anzi di satira ce n'è stata più del solito e la Guzzanti merita, come sempre. Una nota però mi sento di scrivere a proposito della domanda vergognosa e pure petulante rivolta ad un membro del comitato aquilano dei genitori per i giovani morti nella casa dello studente. A quell'uomo gli viene chiesto di "dire qualcosa a proposito del figlio morto sotto le macerie; che ragazzo era? Ah ma so che aveva appena avuto un bambino; lei quando l'ha saputo? Come vivrà il bambino?" e così a seguire. E' dovuta intervenire la figlia, tirandosi in piedi e imponendosi di fronte alla telecamera, per impedire la prosecuzione di una serie di domande assurde e di risposte impossibili da parte del padre, ormai muto e con le lacrime agli occhi.
Allora basta, basta con questo cazzo di sciacallaggio, basta con la passione per le tragedie altrui. Io non sono Bruno Vespa e non sono il pubblico del suo programma. Io non voglio ascoltare le sofferenze di una persona che non ha nessuna voglia di raccontarmele, anzi che muore di dolore nel pronunciare certe parole. Non voglio compatire o consolare, voglio giustizia. Il più grande favore che si può fare a quella gente e a noi stessi è la giustizia. E per finire, non voglio strappare quel poco che rimane ad un padre che vede portato via un pezzo della sua vita, la dignità. Non porterò alle lacrime un uomo che si è ripromesso di farsi forza.
Vi mando questa nota per condividere come mi sono sentita e non potendo avervi tutti qui a mezzanotte a discuterne, mi sembrava il modo più semplice..
A volte sono pessimista e non ho fiducia nel fatto che le nostre generazioni possano cambiare molte cose; ancora più spesso però sono convinta del contrario. Non facciamoci fermare dalla paura, combattiamo l'indifferenza, aberriamo l'ignoranza e difendiamo insieme quei princìpi eternamente giusti e per i quali in molti hanno dato la vita.
Ciao e sogni d'oro ;)

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