17 lug 2009

Wi _ Max in Italia

Nel resto del mondo sono già molti i paesi in cui viene offerto il servizio.In Italia invece è arrivata in ritardo a causa dell'assegnazione della sudetta banda al Ministero della difesa. Nella banda di frequenze a 200 MHz sono previste 3 concessioni di 21+21 MHz ciascuna, attraverso aste su base macro-regionale e regionale.

L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha aperto Consultazione pubblica sull’introduzione di tecnologie di tipo Broadband Wireless Access (BWA) nella banda A 3.5 GHz.

Nel mese di settembre 2007, si doveva tenere l'asta pubblica per l'assegnazione delle frequenze per il Wi-Max. Il tutto è stato spostato ad ottobre 2007 quando il giorno 11 è stata resa pubblica l'asta.

L'asta prevede delle concessioni provinciali o regionali di durata decennale, che assegneranno ad un WiSP l'esclusiva del servizio su un determinato territorio.

L'esclusiva del servizio dovrebbe garantire un adeguato rientro economico degli investimenti, ma i risultati delle sperimentazioni e gli elevati costi della strumentazione hanno portato molti a dubitare della redditività della tecnologia.

fonte: wikipedia

1 lug 2009

Arredo urbano HiTech: 3) PANCHINE:



_PANCHINA WIFI & BROADBAND alimentata ad ENERGIA SOLARE_


Nasce la panchina da parcheggio sviluppata a Boston dal concetto di Owen Song di una panchina che ha accesso al Wi-Fi a banda larga ed è alimentato da radiazioni solari. Questa dovrebbe avere un layer di pannelli solari, integrati nella superficie dove ci si siede, che servirà probabilmente per alimentare l’ACCESS POINT della Wi-fi.



La struttura della panchina sarà realizzata in materiali ecologici ed economici, derivanti in parte da processi di riciclo della plastica, in parte da altro materiale “ecologicamente-pensato” per gli amanti della tecnologia.



Sembrerebbe essere un scoperta sensazionale, tuttavia si riscontra un problema: quando vi si siedono molte persone, i pannelli non riescono a supplire all’energia necessaria per far funzionare il wi-fi access point.

Arredo urbano HiTech: 3) PANCHINE:

_MIESROLO CHAIR: una sedia da srotolare_







Un’idea semplice e geniale quella del designer serbo Uros Vitas e della sua Miesrolo Chair.
Sembra una struttura debole e amorfa ma basta un gesto e la sedia prende forma.
Tanti pezzetti e listarelle di legno tenuti assieme da due grosse strisce di feltro (che non è altro che una stoffa realizzata in pelo animale,non un tessuto ma viene prodotto con l'infeltrimento delle fibre).
Sembra un impossibile eppure la sua sedia sta in “piedi”.
Alcuni dei suoi prodotti vennero già esposti l’anno scorso al Salone Satellite, riscuotendo abbastanza successo. A distanza di un anno si riparla proprio della sua sedia, dal sapore così particolare che richiama le celeberrime forme della sedia Cantilever di Mies Van Der Rohe, ovviamente anche il nome di sua derivazione.
I pezzi di legno dalle forme ora quadrati ora trapezoidali, studiati per far si che, quando srotolata, la Chair garantisca rigidezza e stabilità.
Per riporla o traspostarla basta arrotolarla su se stessa e il gioco è fatto.

LIGHTLAN: quando il concept diventa prodotto






Lightlane il sistema laser che proietta una corsia ciclabile “virtuale” e privata.
questo particolare dispositivo pensato dai designer Alex Teeed Evan Gant da concept sta per diventare prodotto! Lightlane è infatti stato prodotto infase BETA ma, sarà soggetto ad ulteriori modifiche.



Come si vede dal videoLightLine si applica alla parte posteriore del sellino della bicicletta e proietta sul manto stradale un fascio di luce verde che in un colpo solo illumina e segnala il ciclista. Grazie a questo faro-laser è possibile creare una pista ciclabile virtuale e segnalare la propria presenza su strada, soprattutto di notte o in condizioni di scarsa visibilità. Oltre ad avere sempre una pista ciclabile a portata di bici, Lightlane è stato concepito soprattutto per segnalare agli automobilisti la presenza di ciclisti anche a distanza e su strade poco o mal illuminate.







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Arredo urbano HiTech: 2) PENSILINE



_ ECO-PENSILINA SOLARE _



Si tratta della eco-pensilina solare ideata per essere installata alle fermate degli autobus, ma può servire anche da riparo ai pedoni, oppure fare da copertura a una stazione di bici elettriche che grazie ai moduli di cui è dotata nell’attesa tra un giro e l’altro si ricaricano il modulo fotovoltaico trasforma la radiazione solare in energia elettrica, un regolatore di carica permette al modulo di caricare la batteria che sarà utilizzata durante la notte per la ricarica delle bici elettriche, senza nessun costo. Sarebbe così risolto anche il problema della disponibilità di aree per la ricarica dei motori elettrici, che uno dei motivi che fanno desistere molti dall’acquisto di biciclette elettriche. L’eco-pensilina può utilizzare l’energia immagazzinata di giorno per illuminare di sera i pedoni che aspettano l’autobus, i quali nel frattempo possono godere del degli touchscreen di grandi dimensioni con inchiostro elettronico e sarà possibile avere informazioni in tempo reale su orari di autobus e calcolo percorsi, monitoraggi del traffico e del tasso di inquinamento, navigazione sul web e applicazioni legate al cellulare, sognando in qualche modo il nuovo american life style, proiettato fortemente verso la sensibilizzazione, l’utilizzo di mezzi puliti come le biciclette, l’ampliamento delle piste ciclabili e uno stile di vita più sostenibile da molti punti di vista. Per esempio nel 2030, tutta la città di New York avrà una nuova veste sostenibile, con più di 1800 km di piste ciclabili, attrezzature, infrastrutture, parcheggi e incentivi. Il progetto chiamato EyeStop è una fermata dell’autobus come non se ne sono mai viste, con un’interattività avanzata, elaborata e sviluppata in collaborazione con il MIT.

29 giu 2009

Arredo urbano HiTech: 1)ILLUMINAZIONE STRADALE:



_BLOSSOM, i lampioni della PHILIPS_


Sono dei lampioni sostenibili bio-inspired.
Sono colorati, ispirati alla natura ma, soprattutto utilizza solo energie rinnovabili coniugando perfettamente energia solare ed eolica:
al fine di ottimizzare la resa nelle ore notturne, si accende solo quando rileva un movimento nelle vicinanze, altrimenti entra in stand-by emettendo una luce più debole. Il sistema è composto da una struttura metallica con cinque petali in grado seguire il percorso solare, in modo da ricevere sempre perpendicolarmente la radiazione solare e operano alla massima efficienza. Nei giorni nuvolosi e ventosi entra in gioco lo sfruttamento dell’energia eolica gli stessi petali si trasformano in una sorta di turbina eolica.




Basato sulla tecnologia LED, consuma la metà dell'energia richiesta dalle lampade stradali tradizionali; Potendo funzionare senza corrente elettrica, risultano totalmente autonomi dal punto di vista energetico. Le comunità rurali possono godere del beneficio dell’illuminazione senza dover sostenere i costi delle infrastrutture per l’allaccio alla rete elettrica. Nelle zone cittadine, collegando il sistema alla rete è possibile immettere nel circuito il surplus di energia immagazzinato e non utilizzato dal lampione. Veicola la luce esclusivamente verso il basso, attenua l’inquinamento luminoso e permette così di osservare il cielo stellato anche in alcune aree urbane.

Arredo urbano HiTech: 1)ILLUMINAZIONE STRADALE:







_THE INVISIBLE STREETLIGHT_


Nascono da un’idea della designer, SudCoreana Jongon Lee, e nel 2008 hanno anche vinto il premio International Design Excellence Award (IDEA).
Emette luce nottura, attraverso l’ accumulazione di energia solare durante il giorno. Gli elementi di maggiore innovazione sono:
-il fatto che non ha bisogno di alcuno supporto, perché il flessibile corpo a forma di ramo è istallato direttamente sugli alberi sul ciglio della strada. La sua istallazione risulta semplice in parchi e nelle periferie urbane.
- Di non poca importanza è infine la sua capacità di non rovinare la bellezza del paesaggio circostante.
- il particolare dispositivo per accumulare elettricità non necessita di batteria. Rendendoli particolarmente leggere e piccole ideali, quindi, ad essere intrecciate con i rami degli alberi.
Unico svantaggio e l’intensità dell’illuminazione, ma il risultato comunque è armonico, sostenibile e
Fatto molto rilevante assolutamente non invasivo

Arredo urbano HiTech: 1)ILLUMINAZIONE STRADALE:



_GREEN SUNFLOWER di Corona Solar Lights


Corona è un sistema di illuminazione da esterni alimentato tramite l’energia solare. Potrebbe essere attaccato al muro, o semplicemente posizionato su di un tavolo.




Le sue cellule foto voltaiche trasformano la luce solare in energia durante il giorno, e i suoi LED si accendono automaticamente quando cala il sole. Non vengono usate ne colle ne fissaggi, permettendo un facile smontaggio e quindi facilmente riciclabile. Il lungo “gambo- luce” è dotato di cellule voltaiche, le quali ricaricano i LED che circondano la sua “faccia”.





Con la sua forma elegante e la possibilità di staccare la luce del fusto, rappresenta il più versatile sistema di luce solare all'aperto. Un bellissimo modo per far risplendere per gli spazi aperti, rispettando l'ambiente.

Arredo urbano HiTech: 1)ILLUMINAZIONE STRADALE:


_ SOLAR TREES- di Ross Lovegrove
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Solar Trees sono le nuove lampade per arredo urbano disegnate da Ross Lovegrove. stile, design esostenibilità per un prodotto innovativo.
Queste splendide creazioni sono visibili dallo scorso 8 Ottobre a Vienna durante il Week-end del Design nei pressi del museo MAK (fino al 28 Ottobre). Uno stile, che fonde armonicamente tecnologia, nuovi materiali e design ricercato. Inconfondibile e un’attenzione progettuale unici fusi magistralmente in questo bellissimo prodotto per l’arredo urbano.



Ricordano vagamente i lampioni, sempre per arredo urbano, Corona Solar Light, ma il lavoro di Lovegrove risulta più articolato e nella morfologia rimanda ad un albero stilizzato e ad un contatto più ravvicinato con la natura. I Solar Trees sono alimentati ad energia solare e sono stati realizzati in collaborazione con Solar Sharp (produttore di pannelli solari) e Artemide, leader mondiale di light-design. Molto interessante la metafora di vita alla base del progetto: come gli alberi spiegano le loro foglie al sole per vivere, così queste grosse ”foglie” create da pannelli solari, catturano la luce per farla rivivere durante la notte.
Un’icona di design sostenibile ed un esempio di buona progettazione sensibile e rispettosa della natura. Mi farebbe piacere vederli dal vivo.

28 giu 2009

il filo conduttore del progetto : Wi-Fi e Nodi di RETE

Il nostro ambito di lavoro è caratterizzato da un filo conduttore, ossia dalla necessità di superare il D.D. con questo termine si intende il divario esistente fra chi può accedere alla rete internet e chi no. Una delle cause del D.D. è quella economica, genera un circolo vizioso, in quanto i paesi che non hanno acceso alla rete tendono ad un ulteriore impoverimento.

In Italia la situazione è al di sotto della media europea, anche e si spera che con il sistema di WiMax la situazione possa migliorare. A livello europeo si cerca di porre rimedio a questo divario con 3 interventi mirati:
1) Accesso ad internet sicuro, economico, e rapido.
2) Favorire un’economia basata sulla conoscenza.
3) Promuovere internet nella pubblica amministrazione.




Noi come gruppo ci proponiamo di superare questo ostacolo, che a nostro avviso rappresenta anche un rallentamento della democrazia, applicando l’estensione della rete ADSL con il sistema Wi-fi.
Con questo termine si indicano gli strumenti in grado di collegarsi a sistemi di rete Wlan (locali senza fili) garantendo tuttavia interoperabilità fra loro. A partire da una fonte di tipo ADSL o HDSL oppure SATELLITE, attraverso delle piccole antenne ( OMNIDIREZIONALI di raggio max di 150 m effettivi oppure DIREZIONALI che possono arrivare anche 11 km effettivi con una serie di rimbalzi) si riesce ad espandere la rete a banda larga.
Ultimamente si sta osservando un incremento del numero dei punti di accesso (ACCESS POINT), con la realizzazione di “TOTEM FREESTATION” in tutta l’Europa. Si sono create anche una serie di WIRELESS COMMUNITY NETWORK dove la rete non e di un singolo proprietario ma appartiene all’intera comunità che si impegna affinché funzioni nel miglior modo possibile. In questo modo si porta la rete a banda larga anche in aperta campagna dove, altrimenti, i costi non avrebbero permesso il raggiungimento tramite cavo. Un altro obbiettivo vicino è quello di soppiantare la telefonia mobile (reti gsm) con la risoluzione del Roaming dell’autenticazione. Le Wireless Community network costruiscono una sorta di ragnatela di nodi che portano alla copertura di un’intera area.
Si crea di conseguenza una rete a maglie (WIRELESS MESH NETWORK) dove ci sono una serie di nodi che fungono da ricevitori. Il concetto porta ad una decentralizzazione della rete, poiché ciascun nodo porta segnale al massimo fino al nodo successivo, e quando uno di loro cede si passa il segnale al primo nodo disponibile. La rete si incrementa semplicemente istallando altri nodi.
Nel nostro progetto questi nodi sono rappresentati da una serie di arredi urbani, che possono essere dei lampioni cittadini, di orientamento eco-tecnologico, delle panchine sempre nello stesso senso orientate.
Questo possono essere istallate nella città di Roma, nelle stazioni delle sue “cicatrici”, cioè nelle ferrovie, e lungo le rive del Tevere come in qualsiasi parco cittadino.

Queste panchine devono avere una serie di requisiti tecnici che si devono abbracciare ovviamente con un’estetica moderna, che però non stoni con la storia della città di Roma.

Iniziamo ad elencare questi requisiti:
1) Deve essere ergonomica:
-garantire la comodità fisica
-garantire la comodità psicologica.
- un comfort visivo/uditivo adeguato.

2) deve essere tecnologica:
- Garantire un accesso alla linea elettrica:
Ovviamente rimanendo autosufficiente energeticamente.
-Garantire l’accesso ad internet:
Attraverso wifi.
-Creare una serie di eventi multimediali:
_musica basata sui sentimenti degli occupanti.
_video di tipo reale (news) georeferenziali (dove e cosa succede); artistici.

2) Garantire la sicurezza degli occupanti:
_sociale: violenza, rapina, ecc.
_medica: infarti, attacchi di cuore ecc.

25 giu 2009

WIRELESS MESH NETWORK


(maglie di reti wireless)



Wireless mesh networking è una rete a maglie implementata tramite una wireless local area network.
Una rete a maglie è una rete di comunicazione senza fili cooperativa costituita da un gran numero di nodi che fungono da ricevitori, trasmettitori e ripetitori. Il concetto di rete senza fili cooperativa.
Questo tipo di infrastruttura è decentralizzata (non ci sono server centrali, evitando il controllo delle informazioni) relativamente economica, molto adattabile e resistente, dal momento che ogni nodo deve solamente trasmettere un segnale al massimo fino al nodo successivo. I nodi fungono da ripetitori per trasmettere il segnale dai nodi più vicini ai peers (nodi equivalenti) che sono troppo distanti per essere raggiunti; in questo modo abbiamo una rete capace di coprire grandi distanze, specialmente su terreni accidentati o comunque "difficili". Le reti a maglie sono inoltre estremamente affidabili, poiché ogni nodo è connesso a molti altri nodi. Se un nodo viene meno alla rete, a causa di problemi hardware o qualunque altro motivo, i nodi vicini semplicemente cercano altri percorsi per trasmettere il segnale (si rivolgono ad altri nodi). Le capacità della rete possono essere incrementate semplicemente installando altri nodi. Le reti a maglie possono includere dispositivi sia fissi che mobili.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

WIRELESS COMUNITY NETWORK



(wireless community project)
Sono delle reti costruite gestite e mantenute da appassionati. In questo tipo di comunità non c'è singolo proprietario dell'infrastruttura di rete ma la rete è un bene comune di tutta la comunità che si impegna a farla funzionare nel miglior modo possibile.
Solitamente le Wireless Community per costruire la rete utilizzano la tecnologia Wireless LAN. Esse, sfruttando il vantaggio offerto dall'economico standard 802.11b (Wi-Fi), consentono la costruzione di gruppi di nodi con copertura di un'intera città o di aree rurali. Visto che lo strato di rete utilizzato è IP, è possibile anche condividere tra i membri della community la connettività ad Internet in zone non coperte dal servizio ADSL. Il fenomeno delle wireless communities è iniziato nell'anno 2000, quando hardware IEEE 802.11 era disponibile a basso costo. La prima Wireless Community Network è stata SeattleWireless, ma presto il fenomeno si è diffuso in tutto il mondo. In Europa le community più grandi che si sono formate sono Freifunk a Berlino e Guifi.net in Spagna. La wireless community network più grande d'Italia è Ninux.org.

DIGITAL DIVIDE


Senza nemmeno leggere l'articolo, di cui faro una rapida lettura in basso, ci eravamo inseriti nell'argomento, in maniera impegnata, anche se non completamente documentati delle immense potenzialità del sistema Wireless.


Con digital divide (DD) si intende il divario esistente tra chi può accedere alle nuove tecnologie e chi no. Le cause sono ad oggi oggetto di studio, tuttavia vi è consenso nel riconoscere che le condizioni economiche, dell'istruzione e, in molti paesi, l'assenza di infrastrutture siano i principali motivi di esclusione.

Definizione
Fù utilizzato inizialmente dalla amministrazione americana Clinton-Gore per indicare la non omogenea fruizione dei servizi telematici tra la popolazione statunitense.
Oggi è più comune definirlo in una prospettiva globale. Nell'ambito della Network society, le cause di tale divario sono da ricercarsi in diversi fattori socio-economici.
Il Digital Divide è riconducibile a un insieme di cause:
 l'assenza di infrastrutture a banda larga;
 l'analfabetismo informatico degli utenti (computer /Internet).
Il Digital Divide potrebbe incrementare non solo le già esistenti diseguaglianze di tipo economico, ma avere effetti drammatici anche nell'accesso all'informazione, implicando ulteriori conseguenze. Per il superamento del Digital Divide assistiamo al cosidetto trashware), spesso impiegando l'uso di software libero.
Il Digital Divide è stato ancora argomento centrale nel primo Summit sulla Società dell'Informazione indetto proprio dalle Nazione Unite. Nonostante le aspettative, il Summit non ha però prodotto risultati tangibili.
Una delle cause ampiamente condivise del Digital Divide è di carattere economico. Il circolo vizioso che si viene a creare porta i paesi poveri ad impoverirsi ulteriormente, dal momento che vengono ulteriormente esclusi dalle nuove forme di produzioni di ricchezza, basate sui beni immateriali dell'informazione.
Il problema, intrinseco al nuovo corso del sistema economico mondiale, può quindi essere combattuto attraverso iniziative di vario tipo atte alla divulgazione di infrastrutture e saperi. Molte sono le iniziative in questa direzione.



Nell’ottobre 1998, in occasione del Global Village, un seminario sul Digital Divide tenutosi in India, viene composta la Bangalore Declaration on Information technology for developing countries.
In questa sede venne teorizzata la creazione di un computer a basso costo, non basato su linguaggio scritto, quanto visivo, che permetta, attraverso il collegamento ad Internet, di creare i mezzi e la cultura necessaria alla nascita di attività online per i mercati in difficoltà.
Un gruppo di informatici ed economisti indiani, sotto la guida dell’Istituto Indiano per l’Informatica e l’Automazione, e dell’importante industria di software Encore Ltd (con sede a Bangalore), creano la Simputer Trust, un’associazione che ha lo scopo di realizzare questo tipo di sistema informatico: in tre anni nasce il Simputer.
Rete Sanitaria
Coordinata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), intende fornire un valido aiuto al problema dell’Assistenza Sanitaria nei paesi in via di sviluppo, sfruttando le enormi potenzialità offerte in questo campo dalle nuove tecnologie. Lo scopo è di favorire l’accesso ad informazioni mediche e sanitarie aggiornate, sviluppando programmi specifici per singoli stati o gruppi di nazioni.
Servizio per la Tecnologia e l'Informazione.
Il servizio attivato dall’UNITeS intende invece creare un corpo di volontari esperti e provenienti da tutto il mondo, in grado di porre le proprie competenze al servizio dei paesi in via di sviluppo, al fine di aiutarli a beneficiare concretamente della rivoluzione digitale. I volontari sono dunque i protagonisti principali di questo programma, volto sia ad addestrare gruppi di persone sugli utilizzi e gli scopi della tecnologia dell’informazione, sia a sollecitare la costituzione di ulteriori corpi digitali nel Nord e nel Sud del mondo. L’area d’intervento è assai vasta ed abbraccia ogni campo dello sviluppo umano.
Piano Italiano
Il Piano del governo italiano, considera la transizione verso la Società dell’informazione come priorità strategica; parte dal presupposto che le tendenze allo sviluppo e all’adozione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) sono largamente spontanee e decentrate;
Il programma di sviluppo delle tecnologie didattiche 1997-2000 ha avuto sostanzialmente 3 obiettivi:
1. Promuovere padronanza della multimedialità;
2. Accrescere l’efficacia dei processi di insegnamento-apprendimento e la stessa organizzazione della didattica;
3. Aumentare la professionalità degli insegnanti.



La copertura ADSL italiana e il digital divide
Secondo molti studiosi, in Italia il Digital divide si manifesta nell'esclusione di milioni di cittadini dal collegamento veloce ad Internet garantito dalla tecnologia DSL, chiamato anche banda larga.
La copertura del territorio italiano con accessi a Internet a velocità superiori a 1 megabit/sec. resta al di sotto della media europea (95% di Regno Unito, oltre il 90% in Francia) e di Stati con un territorio più vasto dell'Italia e una più bassa densità abitativa e quindi più piccoli centri da coprire.
Il Giappone è il Paese che vanta il primato della banda larga in termini di velocità raggiunte, utenze connesse, percentuale del territorio coperta. Il risultato è stato raggiunto con un mix di tecnologie, principalmente fibra ottica e wireless, e con un intervento diretto e massiccio da parte dello Stato.
In Francia e Regno Unito tale livello di copertura è in buona parte dovuto all'utilizzo diffuso di tecnologie wireless, per servire territori rurali in cui la centrale sarebbe troppo distante da molte abitazioni per poter offrire un servizio DSL.
Anche in Italia con i link via wireless sarebbe possibile una copertura totale del territorio
A detta di molti operatori nel settore delle telecomunicazioni, la banda larga è un fattore d'importanza strategica per la ripresa di competitività delle imprese italiane, quanto la creazione di una rete di trasporti autostradale e ferroviaria più efficiente.
La recente disponibilità della tecnologia WiMAX potrebbe contribuire a risolvere il digital divide italiano.
I palliativi del mercato italiano
Le tecnologie disponibili nel mercato italiano sono penalizzanti, e nemmeno confrontabili con la qualità della banda larga via cavo. Queste "tecnologie" sono la connessione unidirezionale via satellite e le connessioni UMTS, tramite modem USB o cellulare. Ciò introduce un secondo tipo di digital divide, fra:
 zone servite da una banda larga stabile e a prezzi accessibili, via cavo (doppino e fibra ottica);
 località dove i cittadini possono solamente scegliere fra una connessione lentissima a 56 k, la parabola per la satellitare o connessioni UMTS. Queste connessioni costano in media fra i 25 e i 40 euro al mese, ma hanno un livello di servizio nemmeno confrontabile con quello della banda larga via cavo.
La velocità in termini di megabyte/secondo non è l'unico parametro rilevante.
Rispetto a un ADSL via cavo:
 la velocità rallenta non solo per il congestionamento della rete e perché gli operatori fanno overbooking, ma per le condizioni atmosferiche. I rallentamenti della velocità dipendono da questi fattori, oltreché dal numero di utenti collegati.
 la connessione può essere interrotta: L'ADSL, invece, per quanto lenta possa essere, non interrompe mai del tutto il collegamento, i download .

eEurope 2002
Ma il problema non si pone solo nei confronti dei paesi del terzo mondo: molto spesso il divario si nota anche solo tra regioni confinanti all'interno di una stessa nazione.
Le linee d’azione previste nel Piano europeo sono finalizzate al raggiungimento di tre obiettivi prioritari:
1. realizzare un accesso più economico, rapido e sicuro a Internet;
2. favorire la partecipazione di tutti all’economia basata sulla conoscenza;
3. promuovere l’utilizzo di Internet, anche nella pubblica amministrazione e nei servizi, accelerando i contenuti digitali per le reti globali.

L'iniziativa e-form:
Si tratta dell'iniziativa avviata al fine di realizzare percorsi e strumenti formativi e informativi nell’area dell’Ict anche attraverso una forte alleanza di università del Centro-Sud con organizzazioni imprenditoriali e rappresentanze delle professioni.
Il programma di formazione prevede una serie di interventi che riguarderanno tutti i sistemi formativi. La prima fase di attività di e-form è il Progetto Tone (Towards the New Economy), che prevede attività di orientamento e formazione professionale dirette a convertire studenti universitari e laureati attualmente non occupati o sotto occupati alle professioni della new economy.

I Progetti anti Digital Divide del Politecnico di Milano
Una serie di iniziative sono state lanciate nell'ambito anti DD dal Politecnico di Milano attraverso il Centro METID, STMicroelectronics Foundation e l'ONG MLFM. Trattasi di progetti orientati allo scavalcamento del DD geografico, con interventi in Repubblica Democratica del Congo , Ruanda, Etiopia e Uganda per diffondere l'utilizzo dell'ICT nei paesi in via di sviluppo. Gli obiettivi sono:
 favorire il processo democratico attraverso l'accesso di studenti e comunità isolate all'informazione e la comunicazione;
 la creazione di competenze locali nell'ambito ICT;
 la creazione di attività economiche autosostenibili.
La piattaforma E-learning Eduafrica sviluppata dal METID e una collaborazione con SIGNIS, provider di connettività satellitare (VSAT) permettono le attività di formazione a distanza tra il METID e i cinque progetti attivi.



Visione Critica Globale
Inclusione ed apertura sono caratteristiche che hanno alimentato il mito della rete democratica ed egualitaria in grado di colmare le distanze geografiche e sociali tra le persone. Questo può essere parzialmente vero, infatti le ICT hanno accelerato il processo di globalizzazione economica ed ha favorito la nascita di un sistema in cui la produzione e la vendita delle merci sono sempre meno legate al territorio e sempre più vincolate all'integrazione telematica di lavoratori e consumatori. La vocazione democratica di Internet sembrerebbe trovare conferma anche nella crescita impetuosa, senza precedenti nella storia dei media.
Nel 1993 gli utenti di Internet erano meno di 90 mila. Da allora, la rete telematica mondiale ha avuto uno sviluppo esplosivo ed ha raggiunto nel 2001 gli oltre 550 milioni di utilizzatori nel mondo.
il Nor
d America padroneggia Internet cinque volte più dell'Europa Occidentale con oltre il 60% dei cittadini connessi alla Rete, ed è superato solo dalla Scandinavia. Non si tratta solo di una supposta superiorità dedotta dalla percentuale di popolazione che ha occasione di navigare ma è un dato che tiene conto del numero di siti, di server e di fornitori di collegamenti a Internet e quindi del grado di padronanza attiva del paese in questi settori. La new economy impiega oltre tre milioni di lavoratori ed ha un tasso di crescita maggiore rispetto all'economia tradizionale nel suo complesso.In questo modo, anche a rinvigorire il processo di colonizzazione culturale che gli USA hanno iniziato ancora negli anni 50.
È nel gennaio del 2000 che il gap digitale cessa di essere un problema esclusivamente statunitense per diventare un problema dell'intero pianeta. È indubbiamente preoccupante che a porre il problema in maniera più pressante sono i leader di alcune grandi multinazionali durante un incontro simbolo della propagazione delle tesi della globalizzazione coniugate al libero mercato.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

SISTEMA wi-fi



Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


DEFINIZIONE:
Wi-Fi,abbreviazione di Wireless Fidelity, è un termine che indica dispositivi che possono collegarsi a reti locali senza fili (WLAN) basate sulle specifiche IEEE 802.11. Un dispositivo, anche se conforme a queste specifiche, non può utilizzare il logo ufficiale Wi-Fi se non ha superato le procedure di certificazione stabilite. La presenza del marchio Wi-Fi su di un dispositivo dovrebbe quindi garantirne l'interoperabilità con gli altri dispositivi certificati.

Caratteristiche tecniche:




-Le reti Wi-Fi sono infrastrutture relativamente economiche e di veloce attivazione e permettono di realizzare sistemi flessibili per la trasmissione di dati.
La fonte di connettività a banda larga può essere via cavo (ADSL o HDSL), oppure via satellite. Lo svantaggio del satellite è il tempo di attesa prima che inizi l'invio dei pacchetti, di molto più grande se confrontato ai pochi centesimi di secondo necessari ad una connessione DSL.
A partire dalla fonte di banda, si può espandere la rete attraverso la tecnologia Wi-Fi.
L'installazione delle antenne è semplice. Si tratta di antenne piccole.
Tipo di copertura
Le coperture di queste antenne sono fondamentalmente di due tipi:
1)Omnidirezionali:
Utilizzate di norma in zone private e relativamente piccole. Oppure, con raggi d'azione più grandi, si possono coprire aree pubbliche (come aeroporti, centri commerciali ecc.)


2)Direttive:
Usate per coprire distanze, in termini di chilometri, e sono utili proprio per portare la banda larga nei territori scoperti dalla rete cablata.
In assenza di barriere in linea d'aria il segnale dell'access point copre distanze di gran lunga maggiori.
Con un access point è possibile coprire con banda larga fino a una distanza di 300 metri teorici (uso domestico). In presenza di muri, alberi o altre barriere il segnale decade a 150 metri. Tuttavia, con 2-3 antenne direzionali dal costo ancora inferiore la copertura dell'access point sale a 1 km. Il segnale delle antenne direzionali, diversamente da quello dell'access point, è sufficientemente potente da mantenere lo stesso raggio di copertura di 1 km, inalterato anche in presenza di barriere in linea d'aria.
Una buona rete è capillare (molti access point, antenne che ripetono il segnale) ed è standardizzata.



Protocolli
La maggior parte utilizza software open-source, o pubblica il suo set-up di configurazione sotto licenza open source.
Il protocollo HiperLan lavora su frequenze di 2,4 gigahertz e 5,4 gigahertz (nel caso di HiperLan 2), utilizza un software diverso come protocollo e copre un raggio di 2-3 km dall'antenna con potenze d'emissione dell'ordine dei decimi di watt (come quelle dell'antenna di un telefonino). Con una serie di rilanci successivi che mettono in serie un certo numero di antenne HiperLan si coprono fino a 20 km teorici e 11 effettivi.


Localizzazione degli access point:
Accessi wi-fi sono disponibili in aeroporti, stazioni ferroviarie, internet cafè sparsi per il mondo. In Europa è diffusa la rete dei "Totem Freestation".
Esistono anche città, gruppi o singoli individui che hanno costruito reti wi-fi adottando un regolamento comune per garantirne l'interoperabilità .
Nella wireless community network è disponibile un elenco mondiale delle reti wi-fi.
È infine in via di rapida espansione l'iniziativa FON,ossia una grande community wi-fi mondiale che consente l'accesso ad internet sia ai membri della stessa community (in viaggio), che ad utenti occasionali (pagamento minimo)

Il Wi-Fi e le reti civiche italiane
Ultimamente alcuni province e amministrazioni enti pubblici hanno avviato progetti per la realizzazione di reti civiche con tecnologia Wi-Fi. le reti realizzate sono di proprietà pubblica, mentre la gestione affidata ad concessionario privato.Le reti collegano le pubbliche amministrazioni del territorio locale e forniscono un accesso diffuso alla banda larga in quelle zone in cui gli operatori nazionali non intendono investire per via degli alti costi (es. territori montuosi).

Prospettive future:
Per i bassissimi costi della tecnologia, il wi-fi è la soluzione principale per il digital divide, che esclude numerosi cittadini dall'accesso alla banda larga.
Wi-fi è usato da anni in tutto il mondo per portare connettività veloce nelle zone isolate e nei piccoli centri. Negli USA, si è sperimentata anche un'integrazione con la telefonia mobile dove il wi-fi dovrebbe sostituire le vecchie antenne GSM/GPRS/UMTS, con una nuova rete in grado di dare le velocità sperate e i servizi di videotelefonia.
Ci sono prospettive di integrare fonia fissa e mobile in un unico apparecchio che con lo stesso numero funzioni da fisso/cordless nel raggio di 300 metri da casa e oltre come un normale cellulare.
In molti sostengono che i dispositivi Wi-Fi sostituiranno i telefoni cellulari e le reti GSM.
costituiscono ostacoli a questo fatto:
• l'impossibilità del roaming e delle opzioni di autenticazione
• la limitatezza dello spettro di frequenze disponibili e del raggio di azione del Wi-Fi.
Molti operatori iniziano a vendere dispositivi mobili per accedere a internet, che collegano schede wireless dei cellulari e ricevitori wi-fi per trarre benefici da entrambi i sistemi. Ci si attende che in futuro i sistemi wireless operino normalmente fra una pluralità di sistemi radio.

PRO/CONTRO del wi-fi
PRO
1. Molte reti riescono a fornire la CIFRATURA dei dati e il ROAMING potendosi spostare dalla copertura di un access point ad un altro senza una caduta della connessione internet, al di fuori del raggio di azione che delimita un hot-spot.
2. Diversamente dal cellulare, l'esistenza di uno standard certificato garantisce l'INTEROPERABILITA’ fra apparecchio e rete anche all'estero, senza i costi della cablatura per una più rapida e facile installazione ed espansione successiva della rete.
3. La presenza di parecchi produttori ha creato una notevole concorrenza ABBASSANDO di molto PREZZI iniziali di questa tecnologia.

CONTRO
1. Il TEMPO DI LATENZA delle schede wi-fi è leggermente superiore a quelle basate su cavo
2. IL SERVIZIO a casa di disturbi sul segnale può essere discontinuo.
3. Secondo alcuni recenti studi, scienziati affermati dichiarano che le radiazioni Wi-Fi sono nocive al nostro organismo.

Riservatezza
La maggior parte delle reti wi-fi non prevede alcuna protezione da un uso non autorizzato. Questo ha portato al proliferare in zone urbane di un numero considerevole di reti private liberamente accessibili.
Questo comporta problemi di sicurezza nel caso vengano trasmessi dati sensibili o personali (numeri di carte di credito, numeri telefonici, coordinate bancarie).
Ma si possono usare sistemi sviluppato è stato il WEP, Wired Equivalent Protocol che però soffre di problemi intrinsechi che lo rendono, inutile. Per sopperire ai problemi del WEP sono stati inventati il protocollo WPA ed il WPA2 che offrono livelli di sicurezza maggiori.
Ovviamente il miglior metodo di protezione rimane contenere la propagazione delle onde radio dove non siano necessarie. Ciò si può attuare limitando via software la potenza di trasmissione oppure utilizzando antenne con un lobo di radiazione indirizzato esclusivamente alle zone in cui si richieda la connettività.
Presunti danni alla salute
Esistono inchieste, tra cui quella di BBC Panorama, che investiga sulle accuse di alcuni scienziati secondo i quali lo smog elettromagnetico potrebbe provocare, a lungo termine, danni alla salute. In particolare va notato che le frequenze del Wi-Fi sono le medesime (seppur con potenze decisamente inferiori) usate dai forni a microonde e che permettono la cottura del cibo (2450 MHz). Oltre a questo effetto termico, i tecnici evidenziano la possibilità di un ulteriore effetto biologico non correlato all'aumento di temperatura ma comunque significativo.
Secondo alcuni,durante questa inchiesta non sarebbero stati forniti dati numerici precisi e dettagli tecnici. La gran parte dei tecnici interpellati si sarebbero schierati esclusivamente sul versante dell'allarmismo e l'unico che invece ha dato una versione tranquillizzante in materia sarebbe stato tacciato di connivenza con le aziende del settore (in quanto in effetti costui ha lavorato per alcune di esse).

23 giu 2009

22 giu 2009

LA MARATONDA DI GOOGLE EARTH

Come al di solito ho appreso delle notizie di carattere generale "praticamente" molto interessanti:


• Si consiglia di prendere, almeno, visione del “GRASHOPPER” che rappresenta un aiuto molto importante per chi sta esplorando la creazione di nuove figure attraverso un graphical algorithm editor legato agli strumenti di Rhinoceros.

• Si presenta la conferenza che si terrà al “COME SE”:
- Accademia della luce
- ingresso libero ore 20:00 giovedi 18 luglio.
- Professionisti della luce, a cura del Prof. Piergiorgio Capparucci.

• Si parla anche dell’ uscita dell’ultimo numero di “ON & OFF”

preliminari:

1)scaricare GOOGLE EARTH >>

2) scaricare SKETCH UP
LA MARATONDA DI GOOGLE EARTH:

Ho preferito mettere in pdf tutti i passaggi, in modo da potere scaricare,quando neccessario,il file del tutorial.



15 giu 2009

FRONTIERS OF INTERACTION 2009



Social Network, Internet degli Oggetti, Città Senzienti, sono le tematiche della quinta edizione di Frontiers of Interaction 2009. In primo piano le nuove modalità con le quali le persone comunicano (social networking), le tecnologie per farlo (Internet of Things) e le città che diventano i luoghi fisici della sperimentazione (Smart Cities).
Nel luogo fisico della città di Roma, con la compagnia di alcuni studenti del corso di CAAD 2009 del Professor Saggio, ci è stata data la possibilità di partecipare ad una iniziativa originale ed interessante di approfondimento delle conoscenze sulle potenzialità delle attuali e future tecnologie in rapporto alle cose, agli spazi e agli individui. Ecco un esempio concreto di Social network il quale si viene a creare tra persone che, comunicando tra loro tramite condivisione di immagini, suoni, modelli di tecnologie e semplici parole, sperimentano un nuovo modo di vedere la realtà che ci circonda e di viverla al meglio.

Di tutti gli interventi della Conferenza, i due dei quali vorrei riportare una breve descrizione e una mia personale opinione sono:
• Design Sostenibile
video >>

• Elements of a networked urbanism
video >>
Non sappiamo cosa avverrà in futuro, ma sfruttiamo al meglio questo secolo ancora giovane che è solo all’inizio.

la relazione completa >>

25 apr 2009

riflessioni sull 'Abruzzo

Qualche anno fa avrei pensato a Cenerentola che deve tornare a casa a mezzanotte o alla canzone di Celentano..al massimo ad un giorno che finisce e ad uno che inizia.
Oggi mi trovo a pensare che rischio di odiare il mio paese e molta gente che ci vive.
Mi dispiace perchè l'Italia è un bel posto,dico davvero. Ma non sopporto più di dover scegliere il male minore, non sopporto di essere governata da mafiosi, non sopporto l'ignoranza collettiva, la speculazione disgustosa su qualsiasi cosa, la tragedia fatta scoop, la sofferenza messa in piazza, il dolore trasformato in fonte di profitto.
Stasera avevo deciso di guardarmi csi in tv...poi..ho girato su Santoro.
Quando ho sentito che avrebbero dovuto mandare in onda una sorta di puntata di scuse e pentimento, la prima immagine che mi è venuta in mente è stata quella di una città medievale con una grande piazza adibita per l'occasione all'umiliazione pubblica..del tipo gogna,sputi e pomodori marci tirati in faccia.
Dopo questo breve salto nel passato mi sono ricordata di vivere nel 2009 e, a dir la verità, ciò mi ha sconfortata maggiormente.
Fortunatamente non è andata come me l'aspettavo con Santoro che modera, zittisce e fa il colpetto di tosse ad ogni frase fuori dalle righe. Anzi di satira ce n'è stata più del solito e la Guzzanti merita, come sempre. Una nota però mi sento di scrivere a proposito della domanda vergognosa e pure petulante rivolta ad un membro del comitato aquilano dei genitori per i giovani morti nella casa dello studente. A quell'uomo gli viene chiesto di "dire qualcosa a proposito del figlio morto sotto le macerie; che ragazzo era? Ah ma so che aveva appena avuto un bambino; lei quando l'ha saputo? Come vivrà il bambino?" e così a seguire. E' dovuta intervenire la figlia, tirandosi in piedi e imponendosi di fronte alla telecamera, per impedire la prosecuzione di una serie di domande assurde e di risposte impossibili da parte del padre, ormai muto e con le lacrime agli occhi.
Allora basta, basta con questo cazzo di sciacallaggio, basta con la passione per le tragedie altrui. Io non sono Bruno Vespa e non sono il pubblico del suo programma. Io non voglio ascoltare le sofferenze di una persona che non ha nessuna voglia di raccontarmele, anzi che muore di dolore nel pronunciare certe parole. Non voglio compatire o consolare, voglio giustizia. Il più grande favore che si può fare a quella gente e a noi stessi è la giustizia. E per finire, non voglio strappare quel poco che rimane ad un padre che vede portato via un pezzo della sua vita, la dignità. Non porterò alle lacrime un uomo che si è ripromesso di farsi forza.
Vi mando questa nota per condividere come mi sono sentita e non potendo avervi tutti qui a mezzanotte a discuterne, mi sembrava il modo più semplice..
A volte sono pessimista e non ho fiducia nel fatto che le nostre generazioni possano cambiare molte cose; ancora più spesso però sono convinta del contrario. Non facciamoci fermare dalla paura, combattiamo l'indifferenza, aberriamo l'ignoranza e difendiamo insieme quei princìpi eternamente giusti e per i quali in molti hanno dato la vita.
Ciao e sogni d'oro ;)

11 apr 2009

COMMENTO ALLA 2° LEZIONE

Interessante la scelta degli esempi, osserviamo come il ruolo delle industrie sia variato nel tempo, nella produzione dello stesso bene di consumo, ossia la macchina.
Lei prende come esempio:

1) FORD T:
è la prima macchina ad essere prodotta a livello
Industriale, e la frase riportata porta come bandiera Il concetto del periodo, la standardizzazione dei beni di consumo soprattutto in un paese che deve dimostrare di avere un alto livello di benessere.
(90% MECCANICA + 10% INFORMAZIONE)


2) LA SMART:
è l’icona della produzione industriale nel periodo
Informatizzato, nell’era dell’informatica. Tutto ciò
Che viene pubblicizzato di questa macchina e il suo
Stesso nome, nient’altro.
(90% INFORMAZIONE + 10% MECCANICA)

La cosa che colpisce particolarmente della produzione industriale della cosiddetta “ERA INFORMATICA” è il fatto che non si commercializza più nessun prodotto, ma si commercializza la marca
QUINDI SI VENDE IL CONTENITORE NON PIU IL CONTENUTO.
In questo processo la cosa più bizzarra è come si sia arrivato al fatto che non ci si chieda più se il prodotto funzioni, ma si da per scontato.
La pubblicità in un certo modo ha sfruttato, se non creato, questo concetto, e l’unico modo che si ha per arrivare a colpire il consumatore e attraverso la metafora, l’immagine, creando una sorta di società basata sull’immagine.
Per concludere il ragionamento viene spontaneo chiedersi se, il prodotto funziona in quanto esiste (SMART) o esiste in quanto funziona (FORD T)?

Andi Bufi.

COMMENTO ALLA 2° LEZIONE

10 apr 2009

APPROFONDIMENTO ALLA PROLUSIONE DEL CORSO

C.I.A.M. [CONGRESSI INTERNAZIONALI DI ARCHITETTURA MODERNA]:

Uno degli esiti più interessanti del razionalismo in architettura è rappresentato appunto dai CIAM,
essi costituiscono un’ottima opportunità, per confrontare le idee ed opinioni diverse, che stimolano la creatività, le ricerche e le proposte innovative e nello stesso tempo ne favoriscono la conoscenza e la diffusione.

-La prima edizione si tiene nel castello di Le Sarraz, vicino a Losanna, in svizzera, dal 25 al 29 giugno 1928, ed è organizzata da Le Corbusier, Karl Moser, uno dei maggiori esponenti dell’architettura razionalista elvetica nonché presidente dell’ associazione, Sigfried Giedion, primo segretario generale dell’associazione e Helene de Mandrot, proprietaria del castello e fondatrice della Maison des Artistes. Le discussioni si incentrarono sulle condizioni economiche e sociali dell’ architettura moderna e sui problemi dell’urbanistica dopo la Prima Guerra Mondiale.

-La seconda edizione si tenne nel 1929 a Francoforte e ha come tema “l’abitazione per il minimo vitale”. Walter gropius tiene la relazione introduttiva sui fondamenti sociologici dell’ alloggio minimo; LeCorbusier è assente, anche se invia uno scritto di argomento analogo. […]
La terza edizione, del 1930, ha luogo a Bruxelles e ha come tema i “Metodi costruttivi razionali”. LeCorbusier tiene una relazione sui problemi della “Parcellizzazione del suolo Urbano” mentre gropius interviene sulle “costruzioni basse, medie o alte?” : dove affronta il rapporto rapporto fra abitazioni e i servizi all’inteerno di un edificio e in un quartiere e sottolinea i vantaggi delle costruzioni a più piani, rispetto a quelle basse.[…]

-Il quarto congresso, inizialmente previsto nel 1932 a Mosca, ha luogo nel 1933 a bordo della nave PATRIS II in viaggio da Marsiglia ad Atene: il tema è quello della “CITTA’ FUNZIONALE” e i molti interventi ( a volte discordi e polemici) sono pubblicati nella rivista greca “Tecnica Xronica . Annales Techniques” dell’ ottobre - novembre 1933e dieci anni piu tardi in un volume intitolato “La Charte d’Athenes” . Il testo fondamentale nell’architettura e nell’ urbanistica moderna, presenta alcune soluzioni innovative per migliorare la vita nelle grandi città industriali.Gli argomenti trattati nella “Charte d’Athenes” sono poi utilizzati da Le Corbusier per stilare alcuni punti comuni che, a suo parere dovrebbero caratterizzare l’architettura razionalista moderna e definisce “GRIGLIA CIAM”.

Il quinto raduno è a Parigi, 1937 sul tema “Abitazione e Tempo libero”, con una relazione introduttiva di LeCorbusier.

Dopo la guerra si tengono altri convegni:

- Bridgwater, Inghilterra nel 1947.
- Bergamo, Italia nel 1949.
- Hoddeson, Inghilterra nel 1951.
- Aix-en-Provence, nel 1953: dove viene stilata la “CARTA DELL’HABITAT”
- L’ultimo congresso viene tenuto a Dubrovnik, e tre anni dopo si decide lo scioglimento dell’associazione.( Otterloo)


Storia dell’ arte : LE AVANGUARDIE vol. n°17; pp 751 – 754.

intervista a Massimo Majowiecki

4 apr 2009

SPUNTO PER IL MIO CONCEPT DI PROGETTO


“avrei preferito rispondervi con un quadro, non sono uno scrittore, ma dato che non è facile inviare i colori via cavo, cercherò di spiegarvelo”.
“L’iscrizione al partito comunista è la logica conseguenza di tutta la mia vita, di tutto il mio lavoro. Perché, e sono fiero di dichiararlo, non ho mai considerato la pittura come un arte di puro diletto o di svago; ho voluto, attraverso il disegno ed il colore, perché quelle sono le mie armi, arrivare ad una maggiore comprensione del mondo e del mondo perché questa consapevolezza potesse avvicinarci ogni giorno di più alla liberazione; ho cercato di esprimere, a modo mio, ciò che io ho considerato più autentico, più fedele, migliore, e questa naturalmente e sempre la cosa più bella, come i grandi artisti sanno bene. So di avere sempre lottato attraverso la mia pittura come un gran rivoluzionario. Ma sono arrivato a capire, oggi, che questo da solo non è abbastanza; questi anni di terribile oppressione, mi hanno dimostrato che non devo lottare solo con la mia arte, ma con tutto me stesso. Quindi sono entrato a far parte del Partito Comunista senza la minima esitazione , perché in realtà già ne facevo parte in tutto questo tempo. […]
“Non è forse il partito comunista che s’impegna più duramente per conoscere e per costruire il mondo, per rendere l’uomo d’oggi e di domani più lucido, più libero, più felice? ] come avrei potuto esitare? Per paura di impegnarmi? Invece non mi sono mai sentito più libero, più completo! E poi avevo una tale fretta di trovare una patria: sono sempre stato un esule, ora non lo sono più…
[…]
Da why I joined the communist party, 1944. Citato in Picasso: “fifty Years of his art, New York

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