25 giu 2009

DIGITAL DIVIDE


Senza nemmeno leggere l'articolo, di cui faro una rapida lettura in basso, ci eravamo inseriti nell'argomento, in maniera impegnata, anche se non completamente documentati delle immense potenzialità del sistema Wireless.


Con digital divide (DD) si intende il divario esistente tra chi può accedere alle nuove tecnologie e chi no. Le cause sono ad oggi oggetto di studio, tuttavia vi è consenso nel riconoscere che le condizioni economiche, dell'istruzione e, in molti paesi, l'assenza di infrastrutture siano i principali motivi di esclusione.

Definizione
Fù utilizzato inizialmente dalla amministrazione americana Clinton-Gore per indicare la non omogenea fruizione dei servizi telematici tra la popolazione statunitense.
Oggi è più comune definirlo in una prospettiva globale. Nell'ambito della Network society, le cause di tale divario sono da ricercarsi in diversi fattori socio-economici.
Il Digital Divide è riconducibile a un insieme di cause:
 l'assenza di infrastrutture a banda larga;
 l'analfabetismo informatico degli utenti (computer /Internet).
Il Digital Divide potrebbe incrementare non solo le già esistenti diseguaglianze di tipo economico, ma avere effetti drammatici anche nell'accesso all'informazione, implicando ulteriori conseguenze. Per il superamento del Digital Divide assistiamo al cosidetto trashware), spesso impiegando l'uso di software libero.
Il Digital Divide è stato ancora argomento centrale nel primo Summit sulla Società dell'Informazione indetto proprio dalle Nazione Unite. Nonostante le aspettative, il Summit non ha però prodotto risultati tangibili.
Una delle cause ampiamente condivise del Digital Divide è di carattere economico. Il circolo vizioso che si viene a creare porta i paesi poveri ad impoverirsi ulteriormente, dal momento che vengono ulteriormente esclusi dalle nuove forme di produzioni di ricchezza, basate sui beni immateriali dell'informazione.
Il problema, intrinseco al nuovo corso del sistema economico mondiale, può quindi essere combattuto attraverso iniziative di vario tipo atte alla divulgazione di infrastrutture e saperi. Molte sono le iniziative in questa direzione.



Nell’ottobre 1998, in occasione del Global Village, un seminario sul Digital Divide tenutosi in India, viene composta la Bangalore Declaration on Information technology for developing countries.
In questa sede venne teorizzata la creazione di un computer a basso costo, non basato su linguaggio scritto, quanto visivo, che permetta, attraverso il collegamento ad Internet, di creare i mezzi e la cultura necessaria alla nascita di attività online per i mercati in difficoltà.
Un gruppo di informatici ed economisti indiani, sotto la guida dell’Istituto Indiano per l’Informatica e l’Automazione, e dell’importante industria di software Encore Ltd (con sede a Bangalore), creano la Simputer Trust, un’associazione che ha lo scopo di realizzare questo tipo di sistema informatico: in tre anni nasce il Simputer.
Rete Sanitaria
Coordinata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), intende fornire un valido aiuto al problema dell’Assistenza Sanitaria nei paesi in via di sviluppo, sfruttando le enormi potenzialità offerte in questo campo dalle nuove tecnologie. Lo scopo è di favorire l’accesso ad informazioni mediche e sanitarie aggiornate, sviluppando programmi specifici per singoli stati o gruppi di nazioni.
Servizio per la Tecnologia e l'Informazione.
Il servizio attivato dall’UNITeS intende invece creare un corpo di volontari esperti e provenienti da tutto il mondo, in grado di porre le proprie competenze al servizio dei paesi in via di sviluppo, al fine di aiutarli a beneficiare concretamente della rivoluzione digitale. I volontari sono dunque i protagonisti principali di questo programma, volto sia ad addestrare gruppi di persone sugli utilizzi e gli scopi della tecnologia dell’informazione, sia a sollecitare la costituzione di ulteriori corpi digitali nel Nord e nel Sud del mondo. L’area d’intervento è assai vasta ed abbraccia ogni campo dello sviluppo umano.
Piano Italiano
Il Piano del governo italiano, considera la transizione verso la Società dell’informazione come priorità strategica; parte dal presupposto che le tendenze allo sviluppo e all’adozione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) sono largamente spontanee e decentrate;
Il programma di sviluppo delle tecnologie didattiche 1997-2000 ha avuto sostanzialmente 3 obiettivi:
1. Promuovere padronanza della multimedialità;
2. Accrescere l’efficacia dei processi di insegnamento-apprendimento e la stessa organizzazione della didattica;
3. Aumentare la professionalità degli insegnanti.



La copertura ADSL italiana e il digital divide
Secondo molti studiosi, in Italia il Digital divide si manifesta nell'esclusione di milioni di cittadini dal collegamento veloce ad Internet garantito dalla tecnologia DSL, chiamato anche banda larga.
La copertura del territorio italiano con accessi a Internet a velocità superiori a 1 megabit/sec. resta al di sotto della media europea (95% di Regno Unito, oltre il 90% in Francia) e di Stati con un territorio più vasto dell'Italia e una più bassa densità abitativa e quindi più piccoli centri da coprire.
Il Giappone è il Paese che vanta il primato della banda larga in termini di velocità raggiunte, utenze connesse, percentuale del territorio coperta. Il risultato è stato raggiunto con un mix di tecnologie, principalmente fibra ottica e wireless, e con un intervento diretto e massiccio da parte dello Stato.
In Francia e Regno Unito tale livello di copertura è in buona parte dovuto all'utilizzo diffuso di tecnologie wireless, per servire territori rurali in cui la centrale sarebbe troppo distante da molte abitazioni per poter offrire un servizio DSL.
Anche in Italia con i link via wireless sarebbe possibile una copertura totale del territorio
A detta di molti operatori nel settore delle telecomunicazioni, la banda larga è un fattore d'importanza strategica per la ripresa di competitività delle imprese italiane, quanto la creazione di una rete di trasporti autostradale e ferroviaria più efficiente.
La recente disponibilità della tecnologia WiMAX potrebbe contribuire a risolvere il digital divide italiano.
I palliativi del mercato italiano
Le tecnologie disponibili nel mercato italiano sono penalizzanti, e nemmeno confrontabili con la qualità della banda larga via cavo. Queste "tecnologie" sono la connessione unidirezionale via satellite e le connessioni UMTS, tramite modem USB o cellulare. Ciò introduce un secondo tipo di digital divide, fra:
 zone servite da una banda larga stabile e a prezzi accessibili, via cavo (doppino e fibra ottica);
 località dove i cittadini possono solamente scegliere fra una connessione lentissima a 56 k, la parabola per la satellitare o connessioni UMTS. Queste connessioni costano in media fra i 25 e i 40 euro al mese, ma hanno un livello di servizio nemmeno confrontabile con quello della banda larga via cavo.
La velocità in termini di megabyte/secondo non è l'unico parametro rilevante.
Rispetto a un ADSL via cavo:
 la velocità rallenta non solo per il congestionamento della rete e perché gli operatori fanno overbooking, ma per le condizioni atmosferiche. I rallentamenti della velocità dipendono da questi fattori, oltreché dal numero di utenti collegati.
 la connessione può essere interrotta: L'ADSL, invece, per quanto lenta possa essere, non interrompe mai del tutto il collegamento, i download .

eEurope 2002
Ma il problema non si pone solo nei confronti dei paesi del terzo mondo: molto spesso il divario si nota anche solo tra regioni confinanti all'interno di una stessa nazione.
Le linee d’azione previste nel Piano europeo sono finalizzate al raggiungimento di tre obiettivi prioritari:
1. realizzare un accesso più economico, rapido e sicuro a Internet;
2. favorire la partecipazione di tutti all’economia basata sulla conoscenza;
3. promuovere l’utilizzo di Internet, anche nella pubblica amministrazione e nei servizi, accelerando i contenuti digitali per le reti globali.

L'iniziativa e-form:
Si tratta dell'iniziativa avviata al fine di realizzare percorsi e strumenti formativi e informativi nell’area dell’Ict anche attraverso una forte alleanza di università del Centro-Sud con organizzazioni imprenditoriali e rappresentanze delle professioni.
Il programma di formazione prevede una serie di interventi che riguarderanno tutti i sistemi formativi. La prima fase di attività di e-form è il Progetto Tone (Towards the New Economy), che prevede attività di orientamento e formazione professionale dirette a convertire studenti universitari e laureati attualmente non occupati o sotto occupati alle professioni della new economy.

I Progetti anti Digital Divide del Politecnico di Milano
Una serie di iniziative sono state lanciate nell'ambito anti DD dal Politecnico di Milano attraverso il Centro METID, STMicroelectronics Foundation e l'ONG MLFM. Trattasi di progetti orientati allo scavalcamento del DD geografico, con interventi in Repubblica Democratica del Congo , Ruanda, Etiopia e Uganda per diffondere l'utilizzo dell'ICT nei paesi in via di sviluppo. Gli obiettivi sono:
 favorire il processo democratico attraverso l'accesso di studenti e comunità isolate all'informazione e la comunicazione;
 la creazione di competenze locali nell'ambito ICT;
 la creazione di attività economiche autosostenibili.
La piattaforma E-learning Eduafrica sviluppata dal METID e una collaborazione con SIGNIS, provider di connettività satellitare (VSAT) permettono le attività di formazione a distanza tra il METID e i cinque progetti attivi.



Visione Critica Globale
Inclusione ed apertura sono caratteristiche che hanno alimentato il mito della rete democratica ed egualitaria in grado di colmare le distanze geografiche e sociali tra le persone. Questo può essere parzialmente vero, infatti le ICT hanno accelerato il processo di globalizzazione economica ed ha favorito la nascita di un sistema in cui la produzione e la vendita delle merci sono sempre meno legate al territorio e sempre più vincolate all'integrazione telematica di lavoratori e consumatori. La vocazione democratica di Internet sembrerebbe trovare conferma anche nella crescita impetuosa, senza precedenti nella storia dei media.
Nel 1993 gli utenti di Internet erano meno di 90 mila. Da allora, la rete telematica mondiale ha avuto uno sviluppo esplosivo ed ha raggiunto nel 2001 gli oltre 550 milioni di utilizzatori nel mondo.
il Nor
d America padroneggia Internet cinque volte più dell'Europa Occidentale con oltre il 60% dei cittadini connessi alla Rete, ed è superato solo dalla Scandinavia. Non si tratta solo di una supposta superiorità dedotta dalla percentuale di popolazione che ha occasione di navigare ma è un dato che tiene conto del numero di siti, di server e di fornitori di collegamenti a Internet e quindi del grado di padronanza attiva del paese in questi settori. La new economy impiega oltre tre milioni di lavoratori ed ha un tasso di crescita maggiore rispetto all'economia tradizionale nel suo complesso.In questo modo, anche a rinvigorire il processo di colonizzazione culturale che gli USA hanno iniziato ancora negli anni 50.
È nel gennaio del 2000 che il gap digitale cessa di essere un problema esclusivamente statunitense per diventare un problema dell'intero pianeta. È indubbiamente preoccupante che a porre il problema in maniera più pressante sono i leader di alcune grandi multinazionali durante un incontro simbolo della propagazione delle tesi della globalizzazione coniugate al libero mercato.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

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